

Diversi membri della famiglia Favaloro sono maestri di calligrafia. Il primo in ordine di tempo è Don Giuseppe, proprio lui l'ispettore di polizia di cui parliamo nel sito, che consegue la qualifica di maestro di calligrafia a conclusione dei suoi studi presso il collegio San Rocco di Palermo. Di questa sua abilita' nello scrivere ne abbiamo la conferma nel leggere il suo nome nel ”catalogo di saggi de' prodotti dell'industria nazionale” presentati per l'esposizione del 30 maggio 1834, dove il nostro Giuseppe presenta un esemplare a penna di vari caratteri moderni.

Terminata la sua esperienza nella polizia borbonica, dopo il breve periodo della rivoluzione siciliana del '48. Il nostro Giuseppe e' ammesso nella segreteria del principe di Satriano, luogotenente di Sicilia, che apprezza la sua perizia nella calligrafia, per poi continuare a servire presso la segreteria dal direttore della polizia borbonica Maniscalco che per celia lo chiamava fava d’oro.
Con l’avvento dell’unità d’Italia, Giuseppe Favaloro intraprende la carriera di insegnante di calligrafia e leggiamo il suo nome nell’Annuario della pubblica istruzione del 1863/64 dove risulta essere docente di calligrafia presso il collegio San Rocco, dov'era stato alunno. Nell'anno 1869 si legge che è docente presso la Scuola normale femminile provinciale di Palermo che corrisponde oggi all’istituto magistrale Regina Margherita, ed è anche docente di calligrafia presso lo stesso collegio San Rocco. Nell'anno 1873 riscontriamo il suo nome fra i docenti di calligrafia dello stabilimento Epicarmo che corrisponde all'odierno istituto Camillo Finocchiario Aprile di Palermo. Nel 1877, Giuseppe Favaloro pubblica un Album Calligrafico e, qualche anno dopo, un volume di Esercizi di Scrittura ad uso delle scuole primarie.
Seguono le sue orme, intraprendendo la carriera di calligrafi almeno due dei suoi figli. E’ di Michele Favaloro un’accurata ricerca paleografica, il cui risultato è una prestigiosa raccolta di alfabeti frutto di lunghe ricerche di’archivio. Mentre l’altro figlio Francesco Paolo utilizza le sue competenze per avviare un'attività di litografo a Palermo con sede a Piazza Marina, per poi avviarsi anch’egli all’attività di maestro calligrafo come il padre ed il fratello, anch’egli pubblica un volume di calligrafia. Ancora oggi alcuni discendenti della famiglia sono periti calligrafi continuando la tradizione familiare. Il nome Francesco Paolo Favaloro è citato nel novembre del 1887 dal Giornale di Sicilia, che titola il ritorno dalla Svizzera e dalla Germania dopo aver terminato gli studi sull'arte litografica in quei paesi.
Si rimanda alle pagine successive del sito per la visione del materiale realizzato da diversi membri della famiglia Favaloro tra la fine dell'ottocento ed i primi del novecento.

Oggi, continua la tradizione iniziata nell'ottocento, la quinta generazione della famiglia. Maggiori informazioni nel sito seguente: www.favalorogiovanni.com

tratto dal catalogo dell'esposizione nazionale
Calligrafia dicesi l'arte che tratta e insegna a scrivere bene, è calligrafo il professore della calligrafia. Avanti l'invenzione della stampa lucrosissima professione era quella degli scrittori e de' copisti, i quali moltiplicavano i codici e sovente li scrivevano con maggior eleganza, e con una quantità d'ornamenti.
La calligrafia non ha per oggetto che la regolarità, la bellezza e l'eleganza della scrittura in tutti i tempi, e nelle diverse forme di caratteri. L'antica calligrafia comprendeva l'arte d'adornare i manoscritti, o libri scritti a mano, scritti a penna e non stampati, con miniature e iniziali sovente ornatissime. Talvolta limitavasi gli scrittori a ornare singolarmente le iniziali, a variare i loro colori e a far serpeggiare intorno ai margini diversi intrecciamenti di linee, e talvolta ghirlande di fiori.